martedì 14 agosto 2007

Visita a Chimay


Nella strada principale che conduce al centro della deliziosa cittadina di Chimay troviamo, nel mezzo della rotatoria, una vecchio impianto di produzione della capacità di 175 ettolitri. Padre Théodore fu il mastrobirraio che selezionò e coltivo il "lievito Chimay" e che produsse in questo “cipollotto” le sue birre dal 1954 al 1988, anno in cui furono rinnovati tutti gli impianti di produzione.

A circa 4 km dal centro, nella vallata di Scourmont, in piena campagna sorge l’Abbaye de Notre Dame. Proprio in questa vallata nel 1850 un piccolo gruppo di monaci Cistercensi della Stretta Osservanza si stabilirono in una vecchia fattoria fondando il loro Priorato che divenne Abbazia nel 1871: l’Abbazia della Nostra Signora di Scourmont. Come per tutti i monaci trappisti vennero adottate le regole di San Benedetto ( risalenti al VI secolo): silenzio e preghiera. I monaci dedicano la loro vita alla preghiera e alla meditazione: facendo il voto di castità, vivono in comunità, sotto la guida di un abate e rinunciano a qualsiasi bene o proprietà personale. Cercando di trovare lavori che permettessero il loro sostentamento ed il mantenimento di un’armonica alternanza di preghiera, studio e lavoro i Trappisti di Scourmont iniziarono subito (dal 1862) a produrre birra e formaggi. Lo sviluppo delle loro attività (produzione di formaggio e di birra) per il loro sostentamento hanno fatto diventare l’Abbazia una delle più grandi “aziende” della provincia dell’Hainaut.
  
 
     

L’ingresso dell’Abbazia è maestoso. Uno stupendo giardino con alberi secolari ravviva il cortile. Attraversando il giardino raggiungiamo una semplice chiesa. Semplice per la sua maestosità. L’interno è altissimo, con bianchi archi che sembrano sfiorare il cielo. Come riflesso delle regole seguite, senza splendore, un piccolo altare e un crocifisso concludono l’arredamento. I monaci dedicano la loro vita alla preghiera fino alla morte: il cimitero accanto alla chiesa è un silenzioso testimone.
 
 

La Produzione


Attraversando un ponte metallico raggiungiamo la birreria. Il primo colpo d’occhio và ai silos pieni di malto d’orzo, successivamente l’odore ci trasporta nel vivo del processo produttivo. Il mosto è già stato filtrato e portato ad ebollizione..i luppoli vengono aggiunti in due fasi, una all’inizio ed una alla fine, per ottenere l’amaro richiesto. Una volta finita la fase di bollitura, il mosto viene raffreddato e trasferito in grandi tanks per la fermentazione dove viene aggiunto lo “specifico” lievito Chimay isolato e coltivato per la prima volta da Padre Théodore. In questa fase gli zuccheri presenti si trasformeranno in alcool e gas. Le birre di Chimay sono tutte ad alta fermentazione. Finita questa fase (solitamente in 5 giorni, a seconda del tipo di birra) c’è un nuovo filtraggio prima della Lagerizzazione che dura 2 settimane. Prima di trasferire la birra all’imbottigliamento abbiamo un’altra filtrazione per renderla ancora più limpida. Prima di imbottigliarla viene aggiunto dello zucchero e del lievito..questa fase serve per la rifermentazione in bottiglia.Come per tutte le birre che possono vantare il titolo di “Trappista” la produzione viene fatta all’interno del monastero.
Prima di visitare la birreria siamo andati a vedere uno dei due pozzi da dove viene attinta l’acqua per la produzione. I pozzi sono ben protetti per impedire che l’acqua piovana possa mischiarsi a quella pura della fonte.

  

  


L’imbottigliamento a Baileux
A circa 10 km dall’Abbazia abbiamo il Caseificio, il centro logistico/commerciale e lo stabilimento di imbottigliamento. Grandi camion trasportano tanks di birra prodotta dentro l’abbazia fino a Baileux ; qui la maggior parte di birra viene imbottigliata e solo una piccola parte della Chimay Triple viene destinata all’infustamento. In una stanza con temperatura fissa a 24° le birre vengono fatte maturare prima della loro distribuzione.


 

 


Beers of Chimay
E’ lunedi e l ‘Auberge de Poteaupré, la taverna di proprietà dell’Abbazia, è chiusa. Ci arrangiamo per una sessione di degustazione presso ‘La Ferme des 4 Saisons’, dove un’adorabile ragazza ci accoglie con un azzeccato piatto di formaggio Chimay “Gran Classique” seguito da un ottimo Paté di Chimay.



Iniziamo con una Chimay Rouge (7%ABV), conosciuta come Premiere nel formato da 75cl. Sovrastata da un bel cappello di schiuma il colore sfuma dal rosso rame al marrone; al naso l’aroma fruttato prevale . Il gusto è moderatamente dolce, caramellato..seguito da note del lievito fino ad un finale leggermente amaro.

La Chimay Bianca (8%ABV), conosciuta come Cinq Cents nel formato da 75cl è una Triple dorata. Predomina il luppolo, sia nell’inizio che nel finale. Al gusto ritroviamo l’agrumato e piccole note dolci del malto. Ottima birra rinfrescante. Questa Chimay ci è stata servita alla spina. La versione rifermentata in bottiglia differenzia dal colore quasi ambrato e da un gusto un po’ più ricco.

Alla fine ci viene servita la Chimay Blu, conosciuta coma Grande Riserve nel formato da 75cl. La più completa. Birra con una eccellente personalità. Ben costruita. Nell’aroma riconosciamo il fruttato (dalla banana alla nocciola), seguito dal caramellato del malto, da un tocco di cioccolato, dall’erbaceo e dal pepe. Il corpo è bello pieno, alcolico e dolcemente amabile.


 
Un'altra birra prodotta dai frati di Chimay e destinata al proprio consumo (vista anche la non elevata alcoolicità) è la Chimay Dorée.


Special thanks to
De Lambikstoempers, a Belgian beer club, for arranging this trip.
Philippe Dumont, Chimay representative in the Brussels region and our guide for the day.
S.A. Bières de Chimay.

© Steven Vermeylen, 2007









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