giovedì 4 settembre 2008

Vi presentiamo Joris Pattyn - Intervista

Ma Chi è Joris Pattyn? Durante il Villaggio affiancherà Kuaska nei Laboratori di degustazione e durante la Tavola Rotonda "Lo stato di salute della scena birraria in Belgio e in Italia". Membro fondatore dell’ Objectieve Bierproevers (OBP) associazione belga di consumatori consapevoli di birra, oggi Zhytos. Nel 1984, ha pubblicato diversi articoli su riviste birrarie belghe, olandesi, americane e collaborato con iniziative editoriali importanti come ‘Good Beer Guide to Belgium and Holland’di Tim Webb e Lambickland. Giurato in numerosi concorsi dal 1991 (Champion Beer of Britain al Great British Beerfestival, Moscow International Beertasting, World Beer Cup) è membro del direttivo European Beer Consumers Union (EBCU). Qui un video di presentazione !


Gli abbiamo girato alcune domande e questo è il risultato di un epistolario via email.


1) Quali sono le birre che ti hanno cambiato la vita?
  • Un’anonima Kriekenlambic invecchiata più o meno 15 anni che mio padre teneva in cantina. Mi ha aperto gli occhi sul fatto che la Birra poteva essere qualcosa di completamente diverso da tutto quello che avevo bevuto fino ad all’ora: pils senza personalità.
  • Heyvaert Kriek , un’altra Krieknlambic oggi scomparsa, che riuscì ad accendere la mia curiosità e bramosia a riguardo del mondo delle Kriek e delle Gueuze.
    De Koninck (oggi conosciuta come Amber) l’onnipresente birra alla spina presente della mia città natale (Anversa). E’ diventata la “birra di paragone”, il paradigmadi ogni birra.
  • Cosmos Abt, oggi scomparsa Birra D’abbazia delle Fiandre Occidentali. Mi ha fatto crescere nel “mio” locale, il Kulminator di Anversa..bevevo..bevevo fino a che non scomparivo nel vuoto del cosmo!
  • Liberty Ale, dell’americana Anchor, la prima Ale non belga ( con eccezione delle birre de la Trappe, che considero a metà belghe) che non sfigurerebbe a fianco delle ales del mio paese, in termini di qualità e corpo.

2) Fai molto per la promozione della Birra Artigianale. Vuoi segnalarci chi ti è stato vicino in questa battaglia..associazione e/o persone?

In Europa, la più importante organizzazione è l’ EBCU, l’Associazione sovra-nazionale che comprende i consumatori di birra dei vari paesi europei. Senza di loro il “bevitore” sarebbe alla merce dei grandi produttori birrari.
C'è un sacco di beerwriters e di giornalisti, che con il proprio onesto lavoro, promuove il mondo della birra artigianale. Tutti loro hanno in qualche modo sviluppato in modo positivo la cultura del bere (Ok, c’è anche qualcuno che ne approfitta…) . Non mi metto a fare questo o quel nome..ad eccezione del defunto Michael Jackson che è stato il maestro di tutti, me compreso.
Per quanto riguarda i produttori ritengo che ogni mastrobirraio capace di fare un buono, costante e onesto lavoro aiuta, nella sua ricerca, il mondo della birra artigianale. C’è anche qui il rovescio della medaglia, comunque…

3) E' esagerata l'affermazione il "Belgio è il paese della Birra"?

Non è un’affermazione esagerata se si pensa che il mio paese può vantare un enorme patrimonio brassicolo..un insieme di stili di birre e di birrifici che costituiscono un faro per il mondo intero. C’è, in questo micromondo, un’enorme conoscenza del prodotto in tutti i suoi aspetti. Sarebbe invece una esagerazione se ti dicessi che la media dei belgi, la gente comune cioè, è consapevole del proprio patrimonio birrario ed è e attenta a preservarlo da pseudo-grandi birre. La maggior parte del mio popolo è analfabeta a riguardo del prodotto-birra, terribilmente conservatore e facilmente influenzabile. Se penso, poi, alla nostra gente che crede che il Belgio è l’unico paese al mondo con un tale patrimonio, degno di essere preservato..allora mi viene fatto di pensare che è un ragionamento davvero pretenzioso.

4) Le nuove normative sanitarie europee penalizzano i piccoli produttori?

Molte di queste normative europee sono state introdotte per facilitare il commercio, per garantire la tracciabilità di un prodotto e per regolamentare dal punto di vista igienico sanitario chi produce alimenti destinati al consumo. Purtroppo queste norme sono state fatte da gente distante anni luce dal mondo produttivo e , per quanto riguarda il mondo brassicolo, senza nessuna conoscenza in materia di produzione di birra. I grandi produttori hanno i mezzi finanziari sufficienti per adeguarsi a queste nuove norme, i piccoli produttori invece stanno avendo dei grossi problemi. Quello che mi fa più infuriare e il metodo di raffronto riservato ai produttori di vino..loro sono esenti da normative..grazie alle lobby vinicole francesi!


5) Le birre Belghe sono molto apprezzate in Italia. Cosa ne pensi di questo sviluppo e cosa pensi della situazione birraria italiana?

E' difficile che rimanga stupito dal fatto che la birra belga ha successo nel vostro paese, dovrei? Ad essere onesto i birrai italiani potevano aver scelto esempi peggiori dai qulai farsi guidare. Per quanto riguarda la mia conoscenza del panorama brassicolo italiano, anche se è aumentata esponenzialmente negli ultimi due anni, non oso fare affermazioni..non ho ancora un’esatto quadro completo della realtà italiana (a parte le birre prodotte dei grandi produttori, lager insignificanti!) Ho bevuto birre italiane che ho considerato di alto livello..molto, molto buone. Ho anche bevuto birre artigianali davvero disastrose..credo che questa ossessione nello sperimentare propria di alcuni birrai italiani abbia superato i limiti..ricordiamoci (e ricordiamo loro) che la birra qualcuno la deve acquistare e bere.. il consumatore, secondo me, non deve “vivere” con il pensiero: come sarà stavolta la birra “x”, ha usato meno spezia “y” e un po’ più di “z”..le vedo come seghe mentali..se..non cerco una degustazione/bevuta da “hombrewers”.

6) Cos'è che non ti piace nell'universo brassicolo belga?

Ho detto in precedenza della miopia dei beerdrinker belgi e delle normative dell’Unione Europea imposte ai produttori di birra.La cosa, da beerlover, che mi abbatte moralmente è l’impossibilità di trovare birra artigianale belga sotto casa se non in selezionati bar o negozi e la totale assenza di importatori di birre artigianali dall’estero.

Un altro aspetto negativo è l’atteggiamento iper-chiuso di alcuni produttori belgi, soprattutto quelli che chiamiamo “familiari”, ma anche dei nuovi giovani birrai a riguardo della condivisione delle tecniche di produzione..l’idea che la loro birra abbia un ingrediente segreto alla Harry Potter e che la qualità andrà persa se la propria esperienza viene condivisa mi mortifica e mi fa vergognare perché è indice di provincialità. Come se non sapessero che la stessa birra, prodotta con gli stessi ingredienti e usando la stessa acqua ma da produttori diversi non sarà mai esattamente la stessa! Questo atteggiamento da “paura dell’outsider” si è sviluppato anche negli USA dove nessun birraio chiede aiuto e/o consiglio ad un altro.
Vi aspettiamo al Villaggio!

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